Il biglietto di Natale del Soroptimist, firmato dall’artista
sammarinese Michela Pozzi, destinato a finanziare il progetto: “Impariamo
l’acqua”. Non il solito biglietto, tutto
porporina e fiocchi di neve. Anche quest’anno, per la 17esima volta, il
sodalizio femminile ha scelto un’opera d’arte di un’artista locale per
un’iniziativa che sarà, come sempre, destinata a finanziarie progetti di
solidarietà.
Michela Pozzi è una giovanissima
artista sammarinese, che usa lo sguardo della fotografia, o quello immateriale
del video, per creare un contatto fisico ed emotivo con lo spazio, e quindi
risignificare il luogo, o il non luogo, con la propria presenza.
Al Soroptimist ha donato due opere: “Area temporanea per uno spazio
vivibile” per il biglietto nel formato classico e “Ritual in indefinite time”
per il formato piccolo.
Nel primo caso è uno scatto tratto da una sequenza di
12 installazioni in cui Michela Pozzi tratteggia la sua idea di casa,
sviluppando la sua visionarietà, la sua fantasia e la ricerca di luoghi capaci
di promanare energia, nei quali sia possibile abbandonare ogni celebrazione
borghese della casa per trasformarli in veri e propri habitat di sentimenti.
E’ un archetipo
antropologico femminile quello della casa, del rifugio, a cui si aggiunge il
bisogno di raccontare se stessa, come del resto avviene nella seconda opera,
tratta da un video pieno di citazioni letterarie e artistiche. In entrambi i
lavori, compare l’acqua, come simbolo psicologico che riporta alla madre, alla
nascita, e sicuramente anche all’elaborazione della “rinascita”.
Ed è l’acqua il
tema di uno dei due service che il Soroptimist andrà a finanziare con il
ricavato della vendita natalizia, in attinenza con il programma di lavoro del
biennio: Lavoriamo per l’acqua e il cibo nel mondo. Su questa direttiva, in
collaborazione con la Direzione Didattica delle scuole elementari, il
Soroptimist andrà a sponsorizzare il progetto: “Impariamo l’acqua” con
l’obiettivo di creare un orto in ogni scuola.
Il secondo progetto
continuerà a sponsorizzare il Centro San Marco, in Ruanda, dove si è formata
una cooperartiva di donne per la produzione di gioielli con la tecnica
dell’intreccio vegetale.
I biglietti sono
in vendita presso il negozio di “Lara per” a Borgo Maggiore; “Fior di Verbena”
a Cailungo e “Giorgia boutique” a Fiorina.
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